CARNEVALE
La storia, la maschera, le tradizioni

La festa del Carnevale

Il carnevale è di certo tra le manifestazioni di festa più amate. D’ altronde non potrebbe essere altrimenti. La spensieratezza, i colori, il clima gioioso. La possibilità, semplicemente indossando una maschera, di “cambiare identità”. Niente di meglio per sfuggire alla quotidianità e tornare bambini, per fare ciò che durante tutto l’ anno non si può fare. Ma che a carnevale si può. A carnevale ogni scherzo vale e tutto viene perdonato (entro i limiti del buonsenso, inutile sottolinearlo).
I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche. Si pensi ad esempio alle dionisiache greche o ai saturnali romani, durante i quali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza; o alla festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell’impero Romano, che comportava la presenza di gruppi mascherati. Veniva visto come un rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo, rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente.
In seguito, nel Medioevo, la Chiesa cercò di ricondurre queste festività nel solco della moralità cristiana: l’etimologia del nome ‘Carnevale’ deriverebbe dal monito religioso “Carnem levare”, con cui si invita all’astensione dal consumo di carne durante il successivo periodo di Quaresima.
Per questo motivo, oggi il carnevale viene celebrato in moltissime parti del mondo, specialmente nei paesi di tradizione cattolica.

Il Carnevale a Termini

Il Carnevale a Termini esordisce ufficialmente il 15 febbraio 1983. Nel periodo precedente questa data, un gruppo di giovani locali erigeva un altarino in ricordo delle vittime della catastrofe naturale che dieci anni prima aveva colpito le frazioni di Termini e Nerano, in località Mitigliano. Ed è in questi momenti di tristezza e commemorazione che nasce la voglia di organizzare una manifestazione, un evento, insomma un qualcosa che avesse potuto sollevare, vivacizzare, divertire e coinvolgere la gente.
Da un’ idea di un Terminese acquisito, tale Massimino, allora proprietario della farmacia di Termini, si optò per il Carnevale, che da calendario sarebbe caduto qualche giorno dopo. Venne scelto un giullare di corte come logo ufficiale e maschera rappresentativa del Carnevale di Termini per un motivo ben preciso: come il giullare si esibiva nei palazzi reali per compiacere e rallegrare la corte nei periodi bui, infatti, anche il Carnevale di Termini aveva l’obiettivo di divertire la popolazione, e regalare momenti di spensieratezza e allegria utili a superare la tristezza dei momenti difficili.
Iniziarono dunque i preparativi: fu approssimato un Pulcinella, costruito a mo’ di spaventapasseri e rivestito con lenzuola bianchi, e trainato con un trattore per le strade del paese. Le persone salutavano allegre il fantoccio, che fu parcheggiato nella piazzetta principale accanto ad un falò acceso per l’occasione. La serata si trascinò con canti e balli, vino e cibo offerto spontaneamente dalla popolazione, e si concluse con la promessa della ripetizione l’anno successivo. Era ufficialmente nato il Carnevale di Termini, esattamente 10 anni dopo la tragedia. (16/02/1973)
Le adesioni aumentarono, il pubblico era incuriosito e attratto dall’entusiasmo e dal piacere di stare insieme che si trasmetteva e si respirava nell’aria.
I ragazzi organizzatori si riunirono nella prima associazione, “la Mitilianea”(chiaro riferimento a Mitigliano, dove tutto è nato).
La preparazione dell’evento era, e resta, molto sentita e partecipata. Regala da sempre momenti di aggregazione, divertimento, impegno, creatività e spirito di coesione necessari per affrontare le problematiche logistiche e organizzative e garantire la perfetta riuscita di quella che diventava man mano una manifestazione sempre più articolata.
Aumentò il numero dei carri allegorici, a cui si aggiunsero la banda musicale, le majorettes e numerosi e variopinti gruppi mascherati, utili a colorare ulteriormente il corteo e a rallegrare il pubblico in attesa dei carri che, per i primi anni, sfilavano anche per le frazioni limitrofe, non limitandosi al territorio terminese.
L’ambizione e l ‘impegno dei ragazzi carristi, uniti al talento ormai acquisito, hanno portato, nel 1993, alla realizzazione del primo carro animato: una grossa aquila nera che muoveva le ali, stampata nel cuore e nella mente degli amanti dell’evento carnascialesco più antico, oltre che al momento unico, della penisola sorrentina. Nel frattempo, al timone del Carnevale subentrava l ‘associazione “Minerva”, dove resta fino al 2014, quando lascia il posto all’ associazione “Termini…non solo Carnevale”, che tuttora ne cura gli interessi.
I carri allegorici, costruiti con la tecnica della cartapesta su struttura in ferro e metallo, hanno goduto di una crescita esponenziale col passare degli anni, sia in termini di qualità estetica, sia per ciò che riguarda le dimensioni sempre maggiori raggiunte, sia nella spettacolarità dei movimenti, quasi sempre azionati manualmente dall’interno del carro stesso. I temi trattati e riprodotti dai mastri cartapestai nelle loro creazioni possono variare dalla satira politica, all’ attualità, fino a personaggi di fumetti e cartoni animati.
A causa della mancanza di spazi da adibire alla conservazione, (un gravoso problema a cui purtroppo non si riesce a porre rimedio) le opere vengono distrutte al termine della manifestazione.

Tradizione, usanze e spettacolo

Ma Carnevale, a Termini, non vuol dire solo carri allegorici.
Nella piazzetta viene allestito il cosiddetto villaggio di carnevale, dove artisti di strada e animatori intrattengono grandi e piccoli. Si esibiscono scuole di danza locali e bande folckloristiche.
Negli anni sono state organizzate varie nuove attrazioni e attività, ogni volta diverse: giochi per bambini e per ex-bambini, a cui tutti possono partecipare con gadget-ricordo ai partecipanti; spettacoli di cabaret con comici noti a livello nazionale, serate di discoteca in piazza con DJ, bingo di Carnevale con grande premio finale.
Viene indetta la cosiddetta lotteria di Carnevale, con in palio numerosi e ricchi premi offerti dagli sponsor, la cui estrazione viene effettuata in pubblica sede. Tutti possono partecipare e sfidare la sorte, acquistando un biglietto al prezzo simbolico di 1 €, che rappresenta un piccolo aiuto volontario del pubblico per una manifestazione “ad ingresso libero” che si autofinanzia, se si esclude il contributo del Comune.
Durante tutta la durata dell’evento, agli stand allestiti in piazza per l’occasione si preparano i prodotti della tradizione carnevalesca: i panini salsiccia e friarielli, sempre presenti fin dalla prima edizione, il soffritto, pasta e cicerchie, lasagna, senza trascurare la famosa “sfogliatella a coda”. Bicchiere di vino offerto, come tradizione impone, per brindare tutti insieme alla “salute” del Carnevale di Termini, giunto tra non poche difficoltà alla sua 36 edizione(ad onor del vero sarebbero 34, in quanto in 2 occasioni la kermesse venne annullata in concomitanza della morte di Coppola Bianca, tra i padri fondatori e volto noto nella comunità(1985), e della Guerra del Golfo del 1991). Apprezzato anche lo spettacolo pirotecnico in chiusura di manifestazione, con accensione del classico “ciuccio di fuoco”, allegoria della morte del Re Carnevale.
Se a tutto questo aggiungiamo la suggestiva bellezza che offre Termini(tra le mete turistiche più gettonate della penisola sorrentina e non solo) con i suoi luoghi naturali quasi paradisiaci, (si pensi ad esempio al monte San Costanzo, dalla cui vetta si scorge un panorama mozzafiato sulle tre isole Napoletane di Ischia, Capri e Procida, oltre ai due golfi di Napoli e Salerno e la baia di Jeranto; o al sentiero che conduce a Punta della Campanella, luogo impregnato di storia e leggenda da cui sembra si possa quasi toccare con mano l’ isola di Capri), si comprende e giustifica appieno la scelta delle 10000 presenze che in media ogni anno affollano le strade e accorrono a Termini per trascorrere tre giorni all’insegna del divertimento, della comunione, del buon cibo.

Fonti: testimonianze dirette; articolo di Luisa Esposito apparso sul periodico “Corso Italia News” il 6/2/2016